Se avessero la possibilità di scegliere, le persone non si sposterebbero dai Paesi d’origine

Se avessero la possibilità di scegliere, le persone non si sposterebbero dai Paesi d’origine, dove vivono con le loro famiglie, a meno che non vi siano costretti► si muovono per ragioni economiche► Al giorno d’oggi, l’emisfero Nord è ricco e l’emisfero Sud, è  povero, instabile. Quando si spostano grandi numeri, si ha un impatto sia sui posti dai quali si emigra, sia su quelli verso i quali si migra. Non bisognerebbe mai perdere di vista la questione umana: come parlare a favore del ricongiungimento delle famiglie. La questione dell’immigrazione e dello spostamento in massa delle persone non sarà una questione breve, anche giudicando la situazione attuale nel mondo; e prima riusciremo ad affrontarla in maniera adeguata, meglio sarà.

Al confine dell'emigrazione, delle culture esplodono bombe, suicidi omicidi...

Il coraggio della Democrazia, non è una parola, ma un fatto.
Democrazia è concretezza di regole che oggi hanno cambiato parti sconfinate del nostro pianeta. Territori di speranza che attirano milioni di disperati.
Se colonialismo ed inculturazione hanno fallito, come hanno fallito, perché si fondano sulle logiche delle ideologie dello scorso secolo, allora quali risposte dare oggi, senza per questo cadere, a nostra volta, nel demagogismo o neopaternalismo assistenzialista.
Il tempo è scaduto? L’intreccio delle storie di cui abbiamo scritto in tutti i continenti non sono una risposta? No! solo una domanda o più domande a tutti noi. Emigrante? Tu o noi? Perché, in conclusione, dove oggi tutto gira più veloce di ogni nostra percezione ha ancora un significato la parola emigrante solo perché non ha più la valigia? uno spago invisibile attorno al collo?...probabilmente non abbiamo dato nessuna risposta, ma questo è quello che volevamo perché ai governi dei popoli, alla vostra/nostra capacità di sentire il prossimo come delle persone non è richiesta una risposta. Ci vorrà ancora molto perché questa reciprocità, rispetto, maturi tra tutti. Al confine dell'emigrazione delle culture esplodono bombe, suicidi omicidi, troppo sangue, troppo sfruttamento, troppo danaro gira ai confini dell'emigrazione 

Nascere donna in una qualche parte dell'Africa..

Donna, Africa
(luca de mata ©)

"Da noi in molte parti dell'Africa, anche se ci sono leggi che proibiscono quanto affermo, nella realtà i diritti della donna ci sono completamente derubati. Ci vendono da bambine e la dote arricchisce la famiglia. La maggioranza siamo lasciate nell'ignoranza. Non decidiamo nulla. Lo stesso marito cui saremo vendute è scelto dalla famiglia… il valore di una donna è diverso da una tribù all'altra. Dipende molto dalla statura. Nella mia se una è alta e grossa, vale 50 vacche, se corta e piccola 10/20. E non è il marito soltanto a pagare ma tutta la tribù, dagli zii paterni e materni, ai fratelli. Non abbiamo nessuna libertà di scelta perché ognuno di loro ha contribuito a comprarci. Tutti hanno dei diritti su di noi.Diventiamo schiave. Siamo merce. Possono fare di noi quello che vogliono. Schiave."

Una profezia in Siria

Shehaden Sheik Hussein  - Sceicco Sciita - Damasco - Sirya.
Purtroppo l’occidente conserva ancora un’immagine storica deformata dell’Islam, e i musulmani, malgrado la rivoluzione dell’informatica e delle comunicazioni, non hanno avuto la capacità di divulgare con profondità il messaggio; la diffusione del patrimonio islamico continua ad essere lenta.
Nella diffusione del patrimonio islamico verso l’occidente ci fu un errore oggettivo e metodologico poiché ci si limitò a presentare la parte legislativa dell’Islam, o meglio la parte teologica dell’Islam, e non la diffusione dei valori e della morale.
Di fronte all’errore dell’occidente nei suoi tentativi di conoscere il vero Islam e, dinanzi all’errore arabo islamico che è venuto meno nella trasmissione di questo Islam all’occidente, è emerso il cosiddetto “Islam politico”, che trova riferimenti partitici dalla realtà del conflitto tra l’oriente e l’occidente nel periodo del colonialismo.
In quel periodo si è manifestò un Islam che doveva contrastare l’occupazioni dell’occidente per salvaguardare proprio l’identità araba e musulmana. Questo ha aggravato e ha deformato l’immagine dell’Islam.
I mass media e i politici occidentali hanno avuto un ruolo gravissimo rappresentando lo spirito, la dottrina e la sostanza dell’Islam come un tutt’uno con le correnti politiche e partitiche islamiche. Da quel momento abbiamo iniziato a sentir parlare di terrorismo religioso e di terrorismo islamico.
Ovviamente tutto questo si accentuò durante la guerra fredda tra Unione Sovietica e Stati Uniti d’America. Si usò la religione islamica e l’espressione “Islam” fu impiegata in quella guerra fredda fino a deformarne l’immagine. L’Islam divenne parte in quella situazione politica.
Con il crollo dell’ex Unione Sovietica e in conseguenza degli avvenimenti dell’11 settembre, che furono denunciati da tutti i leaders islamici del mondo, l’informazione occidentale presentò uno scenario gravissimo insistendo nel voler sovrapporre l’immagine dell’Islam con le correnti politiche.
Abbiamo letto in merito diversi rapporti sul “nemico immaginario” che l’occidente vuole combattere.
Questo nemico poteva rimanere immaginario se avessimo favorito il progetto di dialogo tra le civiltà, ma l’occupazione dell’Afghanistan, dell’Iraq e prima ancora della Palestina, hanno contribuito in maniera forte a spingere l’Islam nelle logiche dei partiti e della politica.
E’ stato doveroso per i teologi e i leaders dell’Islam proclamare la propria innocenza da ogni atto che utilizza la violenza e l’uccisione in nome dell’Islam; ma si sarebbe anche dovuto proclamare, con coraggio, che il nostro problema con Israele non è un problema con gli ebrei o con l’Ebraismo, ma è un problema politico che ebbe inizio con l’occupazione della Palestina da parte di Israele.
Il nostro problema con gli Stati Uniti d’America non è un problema con i cristiani d’occidente o con il popolo americano, ma è un problema con l’Amministrazione che ha preso la decisione di occupare l’Iraq.
Una delle decisioni più gravi di questa occupazione e che essa ha prodotto una tesi che non minaccia soltanto il Medio oriente ma anche tutto il mondo, e questa tesi è quella della “confusione creativa o costruttiva”.
Questa confusione condurrà tutti non ad un pericolo che minaccia tutti ma ad un disastro per tutti.

(Shehaden Sheik Hussein )

I clandestini sono sempre di più. L'ambiente è sempre più difficile, i rifugiati aumentano. Devi essere forte, oppure fare cose illegali.

 Immigrato cinese:" Sono arrivato alla fine del 1960. Era tutto difficile, quasi tutti i cinesi hanno vissuto la mia stessa esperienza. Essendo l'ultimo arrivato, gli altri erano prepotenti con me, come succede ovunque. C'erano tanti cinesi  clandestini illegali.  Non conoscevano nessuno. Era ancora più difficile trovare un lavoro.  Ora i clandestini sono aumentati. L'ambiente è sempre più, diciamo, delicato, ci sono anche altri rifugiati, quindi la condizione è ancora più difficile. Per vivere devi essere forte, oppure fare cose illegali. "

l’immigrazione clandestina► mi sono detta o mi salverò o morirò...

Donna del Marocco ► E’ vero ho fatto dei tentativi per  superare dei concorsi  per trovare un lavoro in Marocco, ma purtroppo non ho ricevuto neppure una risposta. Quindi l’immigrazione clandestina: mi sono detta o mi salverò o morirò con dignità. Sono stata costretta ad attraversare il mare della morte ► come l’ho chiamo io. Non mi restava che questo mezzo con altri clandestini . Vivere qui senza documenti è un inferno.

La comunità musulmana in Italia comprende oltre un milione d'immigrati

 La comunità musulmana in Italia comprende oltre un milione d'immigrati tra i quali quindicimila italiani converti.Vi è chi vede nell’Islam una religione come le altre, e guarda questa religione con rispetto, altri che leggono nell'Islam la violenza riservata agli immigrati musulmani. Ci sono pregiudizi, interpretazioni, infiltrazioni tra i doveri: questo aggrava il problema. Un esempio? chi lavora nel campo dell’agricoltura viene sfruttato in maniera brutale. Dobbiamo comprendere che l’unico nemico di tutte le nazioni è il terrorismo che ha delle motivazioni, tra le quali l’ingiustizia, la mancanza di sicurezza►motivazioni che spingono ad essere integralisti. Non abbiamo che la speranza che ci sia sempre più il dialogo tra le civiltà e le religioni come unico mezzo per l’avvicinamento la convivenza tra società e popoli.

la solidarietà


In questa epoca di guerre e intolleranza, di attentati e di odi, di sopraffazioni ed egoismi, non ho mai perso fiducia. Ho viaggiato e continuo a viaggiare dall’Africa, all’Asia, al Sud America per documentare la catena della solidarietà. E’ lei, “la solidarietà”, sono certo, vincerà e farà capire che senza pace non c’è progresso, non c’è civiltà, non c’è possibilità di riflettere chi siamo e ancora prima chi mi è affianco. Ero in Sud America in un villaggio lontano tra le Ande. Qui si fa passare povertà per folklore, e come in mille altri paesi poveri, la disperazione per violenza. Non c’è pericolo, dove sono. In pochi siamo andati e pochi mai ci arriveranno. Ma anche quassù, dove ti manca l’ossigeno, a 4mila metri di altezza, ogni mese arrivano volontari tra queste povere persone. Sopravvivere è una scommessa quotidiana. Osservo l’isolamento desolante che mi circonda. I volti. Ho una domanda. Perché noi “si” e loro “il nulla”? In questo villaggio di fango, come in mille altri villaggi, come in mille altri posti del mondo, non c’è luce, non c’è acqua, non ci sono servizi, non ci sono parole per raccontare questa terribile realtà che trova unico conforto nell’attività dei volontari. Mi domando, ma queste donne, questi uomini, questi ragazzi che abbandonano tutto per condividere miseria, disperazione, paura della stagione in cui per mesi si rimane totalmente isolati: da dove prendono forza e tenacia, perché tanta serenità sui loro volti? Stringo la mia macchina fotografica, la dietro il mirino nascondo il mio volto, impotente continuo a fare scatti: per tanti solo folklore. Sono nel fuoristrada tornado giù a 3mila metri, verso il mio alloggio. La sera mangio quanto non avrei mai mangiato. Lassù ho lasciato tante caramelle per i bambini…ho vergogna di me, non sono che un balordo che ha fotografato sorrisi per un po’ di zucchero colorato. Tra una settimana sarò nella capitale sotto una doccia calda. Ancora dieci giorni di lavoro nelle periferie, poi un aereo mi riporterà qui in Europa. Dopo qualche giorno ho incontrato un amico. “ Luca da quale parte del mondo arrivi?” “Sud America” “Deve esere bello viaggiare come te” “Sì, puoi portare tante caramelle a tanti bambini poveri” “ Sei sempre stato generoso” “No! mi spiace deluderti: sono solo schiavo di un feroce moralismo ideologico. Scusa hai una caramella? .” Mi offrì una mentina sugar free.. Allontanandomi la masticai senza salutarlo. Il cellulare lo sentii vibrare. "Non mi hai salutato" " Scusa" "Ma cosa hai?" "Come faccio a dire sono amico, sono amico e non ho mai il coraggio di prendere un biglietto di sola andata...la mentina che ti ho preso senza salutarti è come le foto che faccio laggiù!"

Quale futuro insieme?

Quale futuro insieme?

La rivoluzione del Pane è una questione solo del Nordafrica?..

Dove una bambina al mercato della carne si paga 15 euro

Tra i monti al confine Nord della Thailandia e Myanmar, terra di nessuno,  Controllati dai cartelli delle varie mafie un missionario racconta anonimo il perché è evidente anche per quanto leggeremo.
  • Padre Missionario (anonimo) villaggio confine Thaylandia-Myanmar
    "Essendo nel nord della Tailandia vicini al confine uno dei grandi problemi che c’era e c’è ancora è il problema della droga che arriva dalla Birmania viene portata qui in mezzo alla foresta Questa gente povera viene usata proprio perché non è tailandese non ha cittadinanza non ha diritti quindi nessuno si preoccupa di loro ha bisogno di soldi per sopravvivere, viene usata come corrieri per trasportare le anfetamine soprattutto e gli altri tipi di droghe. Questo va a finanziare spesso l’acquisto di armi  a sostenere gruppi minoritari che sono in Birmania Tra queste montagne dove i confini sono incerti come la vita. Una bambina al mercato della carne vale 15 euro, poco più o poco meno! 15 euro, carne di bambine e bambini per gli orchi del pianeta, per le latrine dell’umanità. " - (Padre Missionario)
Don Oreste Benzi Fondatore della Comunità Giovanni XXIII
  • "I poveri gli schiavi non possono aspettare -
    Tra cliente e sfruttatore nessuna differenza c’è solo una uguaglianza prima di tutto nella vigliaccheria.
    Un uomo che usa un bambino i pedofili che usano i bambini, le bambine sono prima di tutto dei vigliacchi da far paura – ma più vigliaccata di così più crudeltà di questo non c’è – La prostituzione è l’effetto della vigliaccata più grande del mondo del dominio dei potenti e dei ricchi della vergognosa conduzione del potere."

Pensieri da infedele! Si può essere atei credenti?

Libertà di essere e non essere! Perché poi cosa è il Fondamentalismo se non in nome di un Dio tagliare la testa di chiunque, considerandola poco più di una scatola al cui interno girano pensieri diversi. Pensieri da infedele! Dio, chi è Dio? Quali sono i pensieri di Dio? Perché se Dio esiste di Dio siamo i suoi figli...e quindi si può essere atei credenti?

Dio esisti?...nel Tuo Nome si giudica, si perdona e si condanna...e domandarsi cosa sia la Fede?

Chi Dio per i più? Nel Suo Nome si attraversano mari, fiumi, distanze, dolori, sacrifici incommensurabili. Si accetta la morte. Nel Suo Nome si giura, si lega e si slega. Nel Suo Nome si vive la vita nei suoi intrecci, nelle sue passioni, nelle sue ansie, nelle sue gioie. Nel Suo Nome si giudica, si perdona e si condanna, qui, lì, ovunque!da nord a sud! Nel Suo Nome si cerca, si invoca la Pace! E si nega la Pace! A lui miliardi di credenti si stringono nel pensiero dell'eternità, segni  nell'eternità. Credenti, miliardi, aspirano alla Sua pace, alla Sua giustizia, alla speranza, alla carità…è questa la Fede in Dio? Quale esso sia. Il mio Dio, il tuo Dio, il nostro Dio...od il Lui che non c'è.

Dio perdona o non perdona

Ci si domanda se Dio perdona o non perdona. Per alcuni, tanti, molti, Dio ama e perdona, per altri ama, si! ma non perdona! E’ un dubbio ed una certezza, la domanda siamo tutti nelle mani di un Dio o della nostra liberà di pensare? Nella realtà come convivere, tollerarci, rispettarci? Nel nome di un Dio o esso non sia? Tutto questo senza cadere nel fondamentalismo?

Cosa succede al livello dell’educazione quando insegniamo la religione?Tutti abbiamo un ruolo.

Singapore città stato moderna, multirazziale e multi-religiosa.
Rabbi Mordechai Abergel - Rabbino - Singapore
"La Sinagoga Maghain Aboth costruita nel 1870 fu inaugurata nel 1878. I membri della nostra comunità arrivarono a Singapore dall’Irak da Bagdad dopo le persecuzioni della metà dell’800 passando per l’India e da lì Borneo, Malesia ed infine Singapore e poi in Indonesia. Qui a Singapore il futuro dipenderà dalla politica che il governo attuerà per evitare scontri razziali e religiosi, questa è la prima cosa, la seconda, di grande importanza, è l’enfasi che si metterà nell'educazione, ossia come insegnare i valori di armonia razziale e religiosa ai bambini. Un conflitto che seguo particolarmente poiché sono un Ebreo è il conflitto Arabo Israeliano e direi che il modo di risolvere questo conflitto veramente comincia da i bambini.
Cosa succede al livello dell’educazione quando insegniamo la religione? Possiamo insegnarla dando un messaggio di odio e non di pace. Se insegniamo la religione nella dimensione dell’odio…l’odio penetra la mente dei giovani bambini condizionandoli. E dopo? Poco, si potrà fare per cambiare, il futuro. Se invece si fa condividere, un messaggio di pace, e si insegna, la religione nel contesto di una società multi razziale, e multi religiosa: i bambini, tutti, diventeranno poi degli uomini equilibrati, che saranno rispettosi e tolleranti… delle fedi, e delle idee degli altri! Questa è la sfida per tutti noi. Una sfida non solo per i leader religiosi. E’ una sfida, per tutti gli esseri umani. Ognuno di noi deve fare la propria parte. Ogni persona deve influenzare positivamente chi gli e vicino: il marito, il figlio, la figlia. Chiunque della famiglia. Un amico. Tutti abbiamo un ruolo. E se tutti insieme faremo questo sforzo prevarremo."

Il vero problema in Medio Oriente è politico ►il diritto delle persone ad avere la propria libertà.

Ogni persona deve essere protetta sulla base dei diritti umani. Sempre più è l’uso che si fa delle religioni rischia di portarci ad uno scontro senza ritorno.

DR. MOHAMMAD SAMMAK

      Segretario generale del Vertice spirituale islamico (Sunnit-Shiit-Druze-Alawite) in Libano - Membro del Board of Presidents della World Conference Religion for Peace - New York - Segretario generale del Comitato nazionale del Libano per il dialogo cristiano-musulmano
   "Il Medio Oriente è il posto dove iniziarono tutte le civiltà, dai Faraoni, agli Assiri, ai Fenici. Tutte le religioni monoteiste ebbero inizio in Medio Oriente; Ebraismo, Cristianesimo e Islam.In questa parte del mondo si è versato molto sangue e molte lacrime e poi tante preghiere per la pace. Ma non vi è pace in questa parte del mondo. Cosa si è sbagliato. Due o tre sono le ragioni principali. La prima, è la manipolazione della religione Si! vi sono dispute regionali, ma la religione è stata usata come un pretesto in questi conflitti. La seconda ragione è che vi sono gruppi religiosi che credono che il loro credo è l’unico che porta a Dio. Dio è con loro. Ma vi sono tanti modi che portano a Dio. Dio è per tutti ed è di ogni creatura. Dio ci ha creato tutti. La dignità dell’uomo è data da Dio. La libertà dell’uomo è data da Dio . Quindi nessun un gruppo religioso può dire che Dio è solo il suo e gli altri no!
Questo è il motivo per cui il fondamentalismo gioca un ruolo negativo contro la pace per le popolazioni del Medio Oriente. Il vero problema in Medio Oriente è politico.
Il vero problema è il diritto delle persone a vivere, il diritto delle persone ad avere la propria libertà. Il diritto delle persone ad avere la sovranità nel proprio paese.
Giustizia e la pace sono due facce della stessa moneta. Quindi tutti hanno diritto a credere alla propria religione. Ma sfortunatamente la religione è usata in modo negativo"

Quale il punto del dialogo tra credenti e libero pensiero

Tra i popoli del pianeta loro fedi e civiltà nella diversità del dialogo con Dio o come si voglia verso il
concetto di perfezione, libertà di pensiero, la questione della dimensione della donna ritorna sempre.
Da sempre si ripetono antichi riti animisti…Si! La donna, balla, partecipa ai riti, ma è esclusa dai luoghi più sacri.
Non diversamente nelle altre religioni con sottolineature più o meno accentuate. Come mi racconta il responsabile di uno dei più Grandi templi Jaini vicini a New Dely. Tutto molto complicato da capire soprattutto per l’occidente. dove ancora troppo spesso l’eguaglianza dei diritti è più un’affermazione che una dimensione reale.
Mukti Laxmi Mataji - Suora Jaini discepola del guru Bahubal;  Nel mondo l’anima di ogni creatura vivente di ogni essere vivente l’anima è uguale sia che sia nella donna che nell’uomo, sia sulla terra, che nell’acqua o nel fuoco, nella foresta o nel centro dell’essere. La donna è fragile. E se questa è l’inferiorità oggettiva della donna, la sua anima non è inferiore ad un uomo. Non è debole la donna, ha tutte le qualità, chi vede le donne deboli in realtà è lui il debole. 
Tutte le creature sono uguali. Non vi sono creature grandi o inferiori. Tutti siamo uguali.
Queste parole indicano una visione aperta, e non sarà certo questa visione che porterà all’ateismo o al secolarismo, che è poi la grande paura dei radicalismi fondamentalisti. Perché se ci sarà futuro per le religioni non sarà perché io ubbidisco alla legge, ma solo se io avrò la libertà come persona di potermi confrontare in libertà con le leggi, questione oggi centrale in molte fedi?

La fede secondo la propria volontà

Siri Sumedha Thero (Bonzo)  - Sarnath - Varanasi  - India
"Veramente, la legge in un paese non dovrebbe essere imposta da una religione. Secondo il buddismo, Budda ha sempre consigliato di non interferire con il sovrano. Il paese dovrebbe essere governato dal sovrano. La politica dovrebbe essere sempre dei sovrani, non delle religioni. Le religioni in ogni paese dovrebbero essere aperte, uguali, e la gente dovrebbe poter scegliere quale fede secondo la propria volontà. Non ci dovrebbero essere disordini da parte della religione per dichiarare che questo paese appartiene a questa religione, quest’altro paese a quella, e in questo questa religione è maggioranza ed in quest’altro è minoranza. No, le persone sono uguali e la gente dovrebbe avere la libertà di decidere."

esercitare il dominio è religione, o sottomissione?

Sembrerebbe che la questione delle contrapposizioni o del dialogo tra le fedi, cambiando i punti di vista si ridurrebbe a due schieramenti: moderati e fondamentalisti. La malattia è più grave. Gli ideologi delle religioni come fu ed è per tutte le ideologie pongono prima di te e di me persona: loro! Il gruppo! Il partito! La comunità! Tutto sempre prima di te quale sei. Dove è più la democrazia? Dove più la libertà di confronto quando in nome dei tutti affiliati si afferma il dominio sulla persona?Questo esercitare il dominio è religione, o sottomissione?

Islam politico e Islam personale

Padre Samir Khalil Samir - Cedrac - Libano
Oggi l’Islam vive una delle crisi più forti dei tempi moderni. Da una trentina di anni è l’Islam politico che predomina sull’Islam personale. L’Islam politico si esprime attraverso il fatto che è la comunità che conta e non le persone. L’Islam politico fa parte dell’Islam ma fare dell’Islam solamente un obbiettivo politico è a mio avviso denaturare l’Islam. L’Islam ha sempre avuto in considerazione dall’inizio sia la persona che il gruppo. Ma tentano chi ha voluto politicizzarlo di dare più peso al gruppo che alla persona. Questo si esprime nel fatto per esempio che non si riconosce pienamente l’uguaglianza dei diritti dell’uomo e della donna, dal fatto che quello che importa è il gruppo. Per esempio un uomo Mussulmano può sposare una donna Cristiana o Ebrea perché infondo i bambini dovranno seguire il padre e così il gruppo continua ad essere Mussulmano. Viceversa se una donna Mussulmana sposa un Cristiano poiché è l’uomo che predomina nella visione Islamica i bambini saranno Cristiani e quindi il gruppo Mussulmano ha perso un membro. Ma questo Islam non considera la persona che è Lei a fare la scelta che vuole. Così se un Cristiano diventa Mussulmano mi dispiace per lui ma se è la sua convinzione che Dio lo benedica ma viceversa se un Mussulmano diventa Cristiano o Ebreo deve seguendo la sharia, la legge rivelata, deve essere ucciso perché ha dato alla comunità Mussulmana un esempio pericoloso. In questo caso la comunità prevale sull’individuo. Ora tutto questo impedisce all’Islam di entrare nella modernità. La modernità è concepita come fondata sulla persona umana, chi che sia uomo o donna credente, ateo, Mussulmano, Ebreo, Cristiano o Indù e non dipende dalla comunità. E’ questa la vera rivoluzione dell’epoca moderna, della modernità è di aver puntato sui diritti della persona umana e sono queste le forme che devono praticare i Mussulmani per essere credibili in questo mondo moderno.

Sassi, fiumi e pietre...perchè Dio risvegli nella terra i frutti dell'abbondanza.

Dio! Chi ? nel mio viaggiare, fotografare il pianeta da un continente all’altro, da una nazione all’altra, tra Fedi ed luoghi di Dio. comunità di uomini e donne,
popoli, culture, religioni. Le loro preghiere. I loro culti. I loro essere e stare ai piedi di Dio. Le loro implorazioni. I loro sacerdoti. I loro monaci e monache. Le loro guide.
Luoghi di incontro. Templi, Chiese, Cattedrali, Monumenti, Sinagoghe, Moschee, Monti sacri, Boschi sacri, Alberi sacri, Basiliche, Monasteri, Case. Meno visibile
il modo di rivolgersi ad un Dio antico di millenni affascinante nel suo primitivismo di sassi, fiumi, pietre e muri, persone ed animali, sacri e sacro, tutto e quanto l’umanità identificò come strada
verso Dio. Il Mistero. Sacrifici di sangue perché Dio risvegli nella terra i frutti dell’abbondanza, la salvezza dalle malattie dagli spiriti che le influenzano.

L’uomo giusto è chi è capace di spogliarsi di tutto?

Un mio amico di religione Jaini mi disse: "l’uomo giusto è chi è capace di spogliarsi di tutto"
Come non chiedersi: quanti i capaci di spogliarsi di tutto.

C'è un crescere di guerre religiose

C'è un crescere di guerre religiose: intolleranza. Il fanatismo, l'estremismo conquistano spazi tra i più giovani. Mai come ora non ci saranno vincitori e vinti. Perderà tutta l’umanità e quanto oggi  ha conquistato ► prima la libertà!

Qui c’è chi gioca sporco.

Quello che molti, moltissimi moderati non dicono, a qualunque fede appartengano, ed anche quando non credenti, che la soluzione finale è arrivare ad una unica  o non religione per tutti. Volontà, in sé legittima per chi sia credente o non? ma rischia di portarci ad uno scontro senza ritorno per tutta l’umanità. Qui c’è chi gioca sporco. È questo il punto! Troppo la parola pace è usata per nascondere un’altra verità: “ la mia volontà prevarichi sulla tua.” Come sempre il dominio
Si nasconde dietro le buone intenzioni. La pace è in realtà
sempre più la grande assente.

La guerra, il terrorismo richiedono coraggio quanto il voler perseguire la pace?

  • I responsabili politici troppo spesso e con insistenza, con campagne mediatiche, notizie false ed allarmanti, azioni di mobilitazione di masse propongono la violenza come soluzione ai drammi della miseria, della sofferenza, delle loro incapacità di comprendere i veri valori e le esigenze dei loro popoli.►non ultime le ragioni della finanza. Troveranno e troveremo il coraggio per modificare i nostri modi di pensare, di agire. Vivere fino in fondo i nostri pensieri come persone libere. La guerra, il terrorismo richiedono coraggio quanto il voler perseguire la pace? 

Fanatismo: una moda mistificante o la disperazione dei poveri del pianeta?

Fanatismo dominata dagli estremisti militanti. Fanatismo, interessi, mistificazione tutto si mescola!
Soldi, ignoranza. La disperazione, i poveri del pianeta: carne a basso costo.

 luca de mata

Non c’è pace senza perdono

►Non c’è pace senza perdono, ma non per questo si deve negare la giustizia per chi commette la colpa.”
Bonzo Samdech Preah
►La guerra non richiede coraggio, la pace si! Lo stesso coraggio è nel perdonare e nell’offrire il perdono!”
Papa Giovanni Paolo II

Libertà di credere o non credere

Il coraggio della pace, il coraggio di abbandonare il Dio del dominio per offrire il Dio della dimensione della pace. Non è solo una questione, oggi, di questo o quella nazione, ma drammaticamente di tutti noi.Donne. Uomini. Bambini ►Miliardi credono ad un Dio!
Anche chi ne nega l’esistenza, chi si professa ateo, non può non interrogarsi su Dio.
Siamo arrivati alla conclusione di queste nostre puntate cercando una risposta se Dio è pace o dominio? Più probabilmente la risposta dobbiamo cercarla dentro di noi. I nostri interessi egoistici,
i nostri fanatismi, i nostri fantasmi sono i veri nemici della pace tra i popoli, della tolleranza, della convivenza, del diritto alla libertà! Libertà che per chi crede in un Dio!Libertà di credere o non credere in un Lui, e non per questo nel Suo Nome o contro il Suo Nome qualcuno mi ammazzi,
perché, Dio, se Tu mi hai fatto a Tua somiglianza libera creatura nei Tuoi Liberi Universi,Stelle, Galassie, Comete, Buchi Neri...scie di luce ed ombre.Siamo tutti nella stessa libertà che appartiene ad ogni forma di Vita. (testo di Luca De Mata)

Immigrazione: quali risposte dare oggi, senza per questo cadere, a nostra volta, nel demagogismo o neo-paternalismo assistenzialista

luca de mata © copyright 2009

La valigia con lo spago:
per il coraggio della Democrazia, non una parola, ma un fatto. Democrazia e concretezza di regole che oggi hanno cambiato parti sconfinate del nostro pianeta. Territori di speranza che attirano milioni di disperati. Se colonialismo ed inculturazione hanno fallito, come hanno fallito, proprio perché si fondano sulle logiche delle ideologie dello scorso secolo, allora quali risposte dare oggi, senza per questo cadere, a nostra volta, nel demagogismo o neo-paternalismo assistenzialista. Il tempo è scaduto?

Schiave: asta.

Asta di schiave
(luca de mata 2009 ©)
Su i turpi mercati della carne all'ingrosso questa ragazza viene venduta come schiava a poco più poco meno di 15 dollari in riso costretta a prostituirsi finché l'AIDS, le droghe o l'età non la divoreranno. Scandalizzarsi? Me è il mercato!  finché ci sarà un cliente. La prostituzione un mestiere antico quanto il mondo? E' vero? O la prostituzione è una componete della cultura dei dominanti, dei predatori della miseria, degli aguzzini degli indifesi innocenti, l'olocausto di sadici criminali organizzato per i vili? E noi cosa rispondiamo? quali parole di commento? il preservativo?

Un crimine contro l’umanità chiunque diffonde falsità

Ma in un sistema globale di comunicazione quale stiamo vivendo, in cui si mostrano i video degli sgozzamenti in diretta, il centro della questione sembrerebbe essere oggi ancora prima delle buone intenzioni la circolazione di un’informazione non più avvelenata dagli interessi degli schieramenti e definitivamente non più manipolata. Fermare le guerre? Si consideri un crimine contro l’umanità chiunque diffonde falsità Falsità costruite credibili, fatte circolare in modo credibile Con l’enfasi della credibilità. Retorica. Falsità che poi portano a gesti, omicidi di massa e guerre.
Queste non sono parole, ma bambini che vengono ammazzati, donne che vengono ammazzate, Città, scuole, case Nulla più rimane. Il nemico deve essere annientato. Ma chi è il nemico? Non è forse un mio fratello, figlio di un Dio o se non sei credente fratello nello stesso genere umano? Chi non affermerebbe tutto questo? E' questa la civiltà?

I Trionfi della Finanza - spread!




Siamo da una manciata di anni nel Nuovo Millennio con un mondo, che ogni giorno cita i trionfi della finanza, od i suoi tonfi, con una cultura dell’opulenza che affrontando il problema dei paesi poveri, quando non parla di emergenza-povertà, li colpevolizza della loro incapacità a gestirsi: quasi che chi è povero meriti la sua povertà.

La povertà, oggi come ieri, la si usa... la si capitalizza... può servire a raffinate campagne pubblicitarie o folklore per depliants turistici... la realtà è che milioni di innocenti muoiono di stenti, vivono in schiavitù...siamo 6 miliardi a vivere su questo pianeta e certamente non è facile trovare una soluzione per riequilibrare le risorse. Perché  finalmente la Vita ritrovi piena dignità tra tutti noi.

Non perdersi

E' facile dire a chiunque non perderti, è facile dire a chiunque sii buono, è facile dire a chiunque sii onesto, è facile dire a chiunque ama il tuo prossimo come te stesso, è facile dire a chiunque non voltare la testa davanti chi soffre, la miseria, la fame, la disperazione, è facile dire a chiunque perdona, è facile dire a chiunque sii paziente...è facile dire a chiunque la vita continua, è facile dire a chiunque parole. Non è facile dirsele allo specchio. luca de mata

In questa epoca di guerre e intolleranza, di attentati e di odi, di sopraffazioni ed egoismi...

In questa epoca di guerre e intolleranza, di attentati e di odi, di sopraffazioni ed egoismi, non ho mai perso fiducia. Ho viaggiato e continuo a viaggiare dall’Africa, all’Asia, al Sud America per documentare la catena della solidarietà. E’ lei, “la solidarietà”, sono certo, vincerà e farà capire che senza pace non c’è progresso, non c’è civiltà, non c’è possibilità di riflettere chi siamo e ancora prima chi mi è affianco. Ero in Sud America in un villaggio lontano tra le Ande. Qui si fa passare povertà per folklore, e come in mille altri paesi poveri, la disperazione per violenza. Non c’è pericolo, dove sono. In pochi siamo andati e pochi mai ci arriveranno. Ma anche quassù, dove ti manca l’ossigeno, a 4mila metri di altezza, ogni mese arrivano volontari tra queste povere persone. Sopravvivere è una scommessa quotidiana. Osservo l’isolamento desolante che mi circonda. I volti. Ho una domanda. Perché noi “si” e loro “il nulla”? In questo villaggio di fango, come in mille altri villaggi, come in mille altri posti del mondo, non c’è luce, non c’è acqua, non ci sono servizi, non ci sono parole per raccontare questa terribile realtà che trova unico conforto nell’attività dei volontari. Mi domando, ma queste donne, questi uomini, questi ragazzi che abbandonano tutto per condividere miseria, disperazione, paura della stagione in cui per mesi si rimane totalmente isolati: da dove prendono forza e tenacia, perché tanta serenità sui loro volti? Stringo la mia macchina fotografica, la dietro il mirino nascondo il mio volto, impotente continuo a fare scatti: per tanti solo folklore. Sono nel fuoristrada tornado giù a 3mila metri, verso il mio alloggio. La sera mangio quanto non avrei mai mangiato. Lassù ho lasciato tante caramelle per i bambini…ho vergogna di me, non sono che un balordo che ha fotografato sorrisi per un po’ di zucchero colorato. Tra una settimana sarò nella capitale sotto una doccia calda. Ancora dieci giorni di lavoro nelle periferie, poi un aereo mi riporterà qui in Europa. Dopo qualche giorno ho incontrato un amico. “ Luca da quale parte del mondo arrivi?” “Sud America” “Deve esere bello viaggiare come te” “Sì, puoi portare tante caramelle a tanti bambini poveri” “ Sei sempre stato generoso” “No! mi spiace deluderti: sono solo schiavo di un feroce moralismo ideologico. Scusa hai una caramella? .” Mi offrì una mentina sugar free.. Allontanandomi la masticai senza salutarlo. Il cellulare lo sentii vibrare. “Non mi hai salutato” ” Scusa” “Ma cosa hai?” “Come faccio a dire sono amico, sono amico e non ho mai il coraggio di prendere un biglietto di sola andata…la mentina che ti ho preso senza salutarti è come le foto che feci laggiù!”

la parola odio...

Non sopporto la parola odio... non è già uccidere? odiare. ►Vorrei non sentire più dire questo termine senza senso...invece detto ripetuto amplificato diventata ► mala_coscienza► morte, solitudine, disperazione, efferatezze, fame #povertàdipensiero ► mano di scheletro mi penetra nelle viscere svuotato senza sangue odiato ti fisso e mi chiedo perchè mi odi e perchè odi?

Al di là della frontiera

In Messico al confine con gli Usa stavo fotografando le condizioni di vita dei tanti che sperano, di passare il deserto per andare di là oltre i confini della miseria. Incontrai un prete di strada...


Sono il parroco di una parrocchia situata nella frontiera tra gli Stati Uniti e il Messico.
Qui la gente lotta per passare dall'altra parte, per vivere .
Aldilà della frontiera c'è molto petrolio. Anche qui c'è molto petrolio.
Aldilà della frontiera c'è molto oro. Anche qui c'è molto oro.
Aldilà della frontiera ci sono molte materie prime. Anche qui ci sono molte materie prime.
Aldilà della frontiera c'è molta ricchezza.Qui...povertà.
Perché? Perché la gente deve frugare tra l'immondizia .
Vi chiedo perché?

Al di là della frontiera

In Messico al confine con gli Usa stavo fotografando le condizioni di vita dei tanti che sperano, di passare il deserto per andare di là oltre i confini della miseria. Incontrai un prete di strada...


Sono il parroco di una parrocchia situata nella frontiera tra gli Stati Uniti e il Messico.
Qui la gente lotta per passare dall'altra parte, per vivere .
Aldilà della frontiera c'è molto petrolio. Anche qui c'è molto petrolio.
Aldilà della frontiera c'è molto oro. Anche qui c'è molto oro.
Aldilà della frontiera ci sono molte materie prime. Anche qui ci sono molte materie prime.
Aldilà della frontiera c'è molta ricchezza.Qui...povertà.
Perché? Perché la gente deve frugare tra l'immondizia .
Vi chiedo perché?

luca de mata - Terroristi: vili esaltati da follie ideologiche o settariamente religiose.

Un'amico mi scrive ed usa il termine terrorismo. Una parola che per me significa solo ed esclusivamente viltà. Ed allora gli rispondo non sull'argomento che mi offre alla discussione, ma sulla parola terrorismo:
"I terroristi sono vili, sono il cancro dell'umanità, rubano la vita ai più fragili, inquinano nel nostro occidente il bene più grande che i nostri genitori ci hanno lasciato:" la Democrazia" e la libertà di pensiero, il rispetto della vita, amare il nostro prossimo. Che altro senso avrebbero allora tutte le mie inchieste? I valori dei nostri Stati Occidentali? Abbiamo fatto guerre e ci siamo ammazzati per oggi vivere di libertà. Anche la libertà di amare è una di queste conquiste. Per noi i tempi dei matrimoni combinati sono morti come il divorarci tra noi, anche se ancora nelle nostre strade si aggirano lupi di inganni verso i più deboli. Non c'è amore e non puoi dire ti amo se non abbiamo coraggio e dovere di difendere le nostre conquiste di civiltà. Il nostro pensare da occidentali è una frontiera di pensiero invalicabile: che è poi rispettare il nostro prossimo nel suo significato più laico: diritto a potersi ripensare, a credere oggi, e domani non credere, e poi potere tornare a credere senza per questo essere odiato, assassinato in nome di pseudo leggi inventate dalle farneticazioni di pazzi estremisti esaltati da follie ideologiche o settariamente religiose."
luca de mata

La povertà come folklore?

Siamo nel Nuovo Millennio con una cultura dell’opulenza che affrontando il problema dei paesi poveri, quando non parla di emergenza-povertà, li colpevolizza della loro incapacità a gestirsi: chi è povero meriti la sua povertà.
►La povertà, oggi come ieri, la si usa... la si capitalizza... può servire a raffinate campagne pubblicitarie o folklore per depliants turistici... la realtà è che milioni di innocenti muoiono di stenti, vivono in schiavitù...siamo 6 miliardi su questo pianeta e certamente non è facile trovare una soluzione per riequilibrare le risorse. Perché finalmente la Vita ritrovi piena dignità tra tutti noi.

La povertà come folklore?

Siamo nel Nuovo Millennio con una cultura dell’opulenza che affrontando il problema dei paesi poveri, quando non parla di emergenza-povertà, li colpevolizza della loro incapacità a gestirsi: chi è povero meriti la sua povertà.
►La povertà, oggi come ieri, la si usa... la si capitalizza... può servire a raffinate campagne pubblicitarie o folklore per depliants turistici... la realtà è che milioni di innocenti muoiono di stenti, vivono in schiavitù...siamo 6 miliardi su questo pianeta e certamente non è facile trovare una soluzione per riequilibrare le risorse. Perché finalmente la Vita ritrovi piena dignità tra tutti noi.

Il sacco di fagioli

Il mio mestiere è principalmente girare il mondo con una macchina fotografica. Una notte, in un paese dell’America del Sud dei bambini di strada mi fermano. Chiedono cosa posso dargli. Soldi o cibo. Tutto va bene. Il più grandicello: “Portami un sacco di fagioli”
Un po’ di soldi che si divisero. Era quella carità? od un modo di togliermeli dai piedi? Mi feci raccontare la loro storia di disperazione e miseria. Ultimi tra i poveri perché bambini perché abbandonati. Prede indifese.Una delle bambine di strada aveva un rosario al collo. ”Allora tu preghi” “Si vorrei tanto che qualcuno si fermi e ci porti un bel sacco di fagioli. Se Dio esiste perché non ci manda un sacco di fagioli?”
Quali sono le leggi? Quelle di Dio, quelle naturali? o quelle del mercato! E per di più di un mercato sempre più senza regole! La richiesta della bambina, e non è un segnale per fermarci e riflettere su dove stiamo portando le coscienze?
Le regole per salvare la Vita, tutta la Vita, sono scritte dentro di noi...si abbia il coraggio di ammetterlo! ed allora perché darci orizzonti angusti che durano il tempo di una moda! e non osare di riscoprire quanto già ci appartiene di doveri e diritti verso il nostro prossimo? Perché non riscopriamo il coraggio di amare! Il sacco dei fagioli quei bambini lo chiedo ad un Dio o a tutti noi?

Il sacco di fagioli

Il mio mestiere è principalmente girare il mondo con una macchina fotografica. Una notte, in un paese dell’America del Sud dei bambini di strada mi fermano. Chiedono cosa posso dargli. Soldi o cibo. Tutto va bene. Il più grandicello: “Portami un sacco di fagioli”
Un po’ di soldi che si divisero. Era quella carità? od un modo di togliermeli dai piedi? Mi feci raccontare la loro storia di disperazione e miseria. Ultimi tra i poveri perché bambini perché abbandonati. Prede indifese.Una delle bambine di strada aveva un rosario al collo. ”Allora tu preghi” “Si vorrei tanto che qualcuno si fermi e ci porti un bel sacco di fagioli. Se Dio esiste perché non ci manda un sacco di fagioli?”
Quali sono le leggi? Quelle di Dio, quelle naturali? o quelle del mercato! E per di più di un mercato sempre più senza regole! La richiesta della bambina, e non è un segnale per fermarci e riflettere su dove stiamo portando le coscienze?
Le regole per salvare la Vita, tutta la Vita, sono scritte dentro di noi...si abbia il coraggio di ammetterlo! ed allora perché darci orizzonti angusti che durano il tempo di una moda! e non osare di riscoprire quanto già ci appartiene di doveri e diritti verso il nostro prossimo? Perché non riscopriamo il coraggio di amare! Il sacco dei fagioli quei bambini lo chiedo ad un Dio o a tutti noi?

luca de mata - Terroristi: vili esaltati da follie ideologiche o settariamente religiose.

Un'amico mi scrive ed usa il termine terrorismo. Una parola che per me significa solo ed esclusivamente viltà. Ed allora gli rispondo non sull'argomento che mi offre alla discussione, ma sulla parola terrorismo:
"I terroristi sono vili, sono il cancro dell'umanità, rubano la vita ai più fragili, inquinano nel nostro occidente il bene più grande che i nostri genitori ci hanno lasciato:" la Democrazia" e la libertà di pensiero, il rispetto della vita, amare il nostro prossimo. Che altro senso avrebbero allora tutte le mie inchieste? I valori dei nostri Stati Occidentali? Abbiamo fatto guerre e ci siamo ammazzati per oggi vivere di libertà. Anche la libertà di amare è una di queste conquiste. Per noi i tempi dei matrimoni combinati sono morti come il divorarci tra noi, anche se ancora nelle nostre strade si aggirano lupi di inganni verso i più deboli. Non c'è amore e non puoi dire ti amo se non abbiamo coraggio e dovere di difendere le nostre conquiste di civiltà. Il nostro pensare da occidentali è una frontiera di pensiero invalicabile: che è poi rispettare il nostro prossimo nel suo significato più laico: diritto a potersi ripensare, a credere oggi, e domani non credere, e poi potere tornare a credere senza per questo essere odiato, assassinato in nome di pseudo leggi inventate dalle farneticazioni di pazzi estremisti esaltati da follie ideologiche o settariamente religiose."
luca de mata

bambini costretti a crescere nei rifiuti delle città

la fame e la miseria per popoli che hanno terre fertili.... risorse mineraria ed energetiche?.... bambini costretti a crescere nei rifiuti delle città?...
Come si può accettare che le ricchezze, le risorse di un paese possano essere sfruttate fino al loro esaurirsi senza che gli abitanti ne abbiano nessun vantaggio reale, e senza che essi, le abbiano potute condividere con chi ne trae grandi vantaggi?...

bambini costretti a crescere nei rifiuti delle città

la fame e la miseria per popoli che hanno terre fertili.... risorse mineraria ed energetiche?.... bambini costretti a crescere nei rifiuti delle città?...
Come si può accettare che le ricchezze, le risorse di un paese possano essere sfruttate fino al loro esaurirsi senza che gli abitanti ne abbiano nessun vantaggio reale, e senza che essi, le abbiano potute condividere con chi ne trae grandi vantaggi?...

“Musulmani Europei”..


Nel mio girare per il mondo ho conosciuto Imam e Sceicchi in tutte le latitudini. Spesso moderati i più anziani, estremisti i più giovani. Anche se non è sempre così, perché il più intransigentemente settario lo incontrai in Tailandia. Un uomo molto anziano. Un uomo che sembrava avere un secolo. Minuto ed aggressivo. Sprezzante sulle donne e della cultura dell’occidente. Sulla stessa linea ne ho incontrati altri anche qui in Italia, come in Europa. Avete un'idea di quante Moschee siano in Abruzzo più che in Toscana o in Campania? Centinaia.Tutti gentili e tutti sospettosi, “chi ero?” - le macchine fotografiche per favore nella borsa – mi fu ripetuto tante volte. Ed allora un’inchiesta impossibile. No! Hanno necessità di parlare, hanno necessità di distinguersi: i Musulmani gente onesta dagli Islamisti fanatici, ed i fanatici Islamisti hanno necessità di comunicare; alcuni velatamente, altri no: le loro ragioni. Poi una terza categoria. I duri. Con loro inutile ogni tentativo, ti dicono, accompagnandoti all'uscita, che loro sono per la pace ed intanto sei fuori della porta.  
luca de mata ® 2010
La valigia con lo spago e subito, d’istinto, pensi alle immagini dei milioni di emigranti: Italiani, Irlandesi, Polacchi, Spagnoli, Portoghesi che, all’inizio dell’800 e ancora fino agli anni ’50 del secolo scorso, si spostarono da un continente all’altro, con le loro valige legate, tenute sulle spalle, in fuga dalla miseria. Donne, uomini, adolescenti spesso analfabeti che, con caparbietà, sacrifici, volontà sono stati mattoni reali che hanno contribuito alla costruzione della ricchezza dell’Occidente. Masse.
Milioni di individui oggi integrati, figlie e figli di quelle valige di cartone difficili da distinguere, ormai, da chi in quelle stesse terre era arrivato solo un secolo prima in fuga dalle miserie e dalle persecuzioni, quando non deportati con la forza.Ed oggi?
Le stesse regole? degli ultimi due secoli? No! oggi si arriva senza valigia. Nulla. Milioni di ombre. I clandestini scivolano lungo montagne e coste per raggiungere un sogno: più spesso risveglio in una miseria che è più della stessa miseria da cui sono fuggiti.Ombre scivolano lungo le coste.Ombre senza valigia perché nella barca non c’è spazio. Ombre senza valigia per meglio attraversare sentieri di monti e precipizi. E se troppo pesanti, ombre lasciate affogare, rotolare nei burroni. Ombre che non devono lasciare tracce sui sentieri e rotte dei mercanti della carne.Pagamento anticipato.La valigia è la tua ombra.Lo spago è attorno al tuo collo e ti stringe, ti stringe, ti mozza il fiato. Spago di criminali, ricattatori, strozzini senza pietà: quando non i soliti fanatici del terrore.
Tu devi pagare ed ubbidire. Tu devi diventare un ombra perché ti porti di là!
La valigia ? sei tu! Ombre quando legalizzate solo in Italia hanno versato alle casse dello Stato 6miliardi di Euro, con cui sono state pagate pensioni a centinaia di migliaia di Italiani.
Palermo. Qui ho conosciuto Mohammad grazie ai miei amici della Comunità di Sant'Egidio, fisicamente vicini anche la notte ai più poveri con cibo e quanto li aiuti.
Mohammad vive in strada. Uomo colto. Parla mille lingue. La sua casa? Le panchine che costeggiano il porto. Mohammad ha scelto di possedere il nulla. Aiuta tutti senza domandare. Del suo niente lo hanno derubato più volte, ma lui continua nel suo cammino di generosità. Mohammad,Uomo senza Valigia tiene stretta la sua ombra come in una sua poesia.
  •  Mohammad Alì Roostaei - Iraniano -
Un giorno con la mia ombra: un giorno mentre camminavo per strada... ero con la mia ombra. Vidi tanta gente senza ombra, perché era trasparente.
Ho scelto questo tipo di vita, ho abbandonato tutto, tutto quanto per un semplice motivo: perché io lo so che c’è qualcuno che mi aiuta dal cielo, che io aiuto agli altri e non devo aspettare niente e questa e la mia vita con la semplicità con la..non dico povertà perché... io non ho bisogno di niente, non ... tengo niente però sono riuscito a conquistare... almeno la mia anima e sono contento anche con me stesso finché Dio vuole.
Due mesi fa mi hanno picchiato dove dormo io alle sette di pomeriggio, mi hanno picchiato, quattro ragazzi, e mi hanno derubato totalmente tutto, un bordello di alcol, che ne so metadolo o droga o varie cose... e non si rendono conto di quello che possono fare e vengono pure a chiedere soldi da me...almeno ogni anno 10, 15, 20 ragazzi ... se ne vanno, e l’ultima volta è morto un ragazzo polacco 4 giorni fa che si trovava nella fogna...però anche loro soffrono, si attaccano a qualsiasi cosa per non riuscire a capire chi sono.
Se siamo esseri umani dobbiamo essere uniti nell’arco della vita perché si vive solo una volta e tutti ce l’abbiamo un anima quando tu sei contento con la tua anima sarai contento per il resto della tua vita.
La valigia con lo spago e subito, d’istinto, pensi alle immagini dei milioni di emigranti: Italiani, Irlandesi, Polacchi, Spagnoli, Portoghesi che, all’inizio dell’800 e ancora fino agli anni ’50 del secolo scorso, si spostarono da un continente all’altro, con le loro valige legate, tenute sulle spalle, in fuga dalla miseria. Donne, uomini, adolescenti spesso analfabeti che, con caparbietà, sacrifici, volontà sono stati mattoni reali che hanno contribuito alla costruzione della ricchezza dell’Occidente. Masse.
Milioni di individui oggi integrati, figlie e figli di quelle valige di cartone difficili da distinguere, ormai, da chi in quelle stesse terre era arrivato solo un secolo prima in fuga dalle miserie e dalle persecuzioni, quando non deportati con la forza.Ed oggi?
Le stesse regole? degli ultimi due secoli? No! oggi si arriva senza valigia. Nulla. Milioni di ombre. I clandestini scivolano lungo montagne e coste per raggiungere un sogno: più spesso risveglio in una miseria che è più della stessa miseria da cui sono fuggiti.Ombre scivolano lungo le coste.Ombre senza valigia perché nella barca non c’è spazio. Ombre senza valigia per meglio attraversare sentieri di monti e precipizi. E se troppo pesanti, ombre lasciate affogare, rotolare nei burroni. Ombre che non devono lasciare tracce sui sentieri e rotte dei mercanti della carne.Pagamento anticipato.La valigia è la tua ombra.Lo spago è attorno al tuo collo e ti stringe, ti stringe, ti mozza il fiato. Spago di criminali, ricattatori, strozzini senza pietà: quando non i soliti fanatici del terrore.
Tu devi pagare ed ubbidire. Tu devi diventare un ombra perché ti porti di là!
La valigia ? sei tu! Ombre quando legalizzate solo in Italia hanno versato alle casse dello Stato 6miliardi di Euro, con cui sono state pagate pensioni a centinaia di migliaia di Italiani.
Palermo. Qui ho conosciuto Mohammad grazie ai miei amici della Comunità di Sant'Egidio, fisicamente vicini anche la notte ai più poveri con cibo e quanto li aiuti.
Mohammad vive in strada. Uomo colto. Parla mille lingue. La sua casa? Le panchine che costeggiano il porto. Mohammad ha scelto di possedere il nulla. Aiuta tutti senza domandare. Del suo niente lo hanno derubato più volte, ma lui continua nel suo cammino di generosità. Mohammad,Uomo senza Valigia tiene stretta la sua ombra come in una sua poesia.
  •  Mohammad Alì Roostaei - Iraniano -
Un giorno con la mia ombra: un giorno mentre camminavo per strada... ero con la mia ombra. Vidi tanta gente senza ombra, perché era trasparente.
Ho scelto questo tipo di vita, ho abbandonato tutto, tutto quanto per un semplice motivo: perché io lo so che c’è qualcuno che mi aiuta dal cielo, che io aiuto agli altri e non devo aspettare niente e questa e la mia vita con la semplicità con la..non dico povertà perché... io non ho bisogno di niente, non ... tengo niente però sono riuscito a conquistare... almeno la mia anima e sono contento anche con me stesso finché Dio vuole.
Due mesi fa mi hanno picchiato dove dormo io alle sette di pomeriggio, mi hanno picchiato, quattro ragazzi, e mi hanno derubato totalmente tutto, un bordello di alcol, che ne so metadolo o droga o varie cose... e non si rendono conto di quello che possono fare e vengono pure a chiedere soldi da me...almeno ogni anno 10, 15, 20 ragazzi ... se ne vanno, e l’ultima volta è morto un ragazzo polacco 4 giorni fa che si trovava nella fogna...però anche loro soffrono, si attaccano a qualsiasi cosa per non riuscire a capire chi sono.
Se siamo esseri umani dobbiamo essere uniti nell’arco della vita perché si vive solo una volta e tutti ce l’abbiamo un anima quando tu sei contento con la tua anima sarai contento per il resto della tua vita.

Il Coraggio di Amare!

In una mia inchiesta su RAIU  tutto girava intorno alla domanda di fondo se ancora oggi i Dieci Comandamenti sono alla base dei nostri comportamenti. Le nostre vite sono così intrise di contraddizioni, di ovvietà, di certezze e di speranze incapaci di confrontarci senza pregiudizi e falsi idoli! Mai come oggi, l'umanità rischia di sprofondare in un baratro senza ritorno, e senza speranza, se non saprà ritrovarsi all'interno di comportamenti che si regolano, si misurano e si confrontano con la comune Legge per chi non crede naturale e per chi crede data da Dio. Una Legge che stata millenariamente condivisa… Legge o meglio leggi sulle quali si fondarono le Nazioni Unite. Leggi che ci dovrebbero dare i confini naturali alle nostre relazioni, per la pace dei popoli e l'incontro tra le diversità delle culture. Tutto questo è vero? Sono ancora oggi i Dieci Comandamenti la strada della convivenza tra i popoli ?… Sono: il Coraggio di Amare? - luca de mata

Il Coraggio di Amare!

In una mia inchiesta su RAIU  tutto girava intorno alla domanda di fondo se ancora oggi i Dieci Comandamenti sono alla base dei nostri comportamenti. Le nostre vite sono così intrise di contraddizioni, di ovvietà, di certezze e di speranze incapaci di confrontarci senza pregiudizi e falsi idoli! Mai come oggi, l'umanità rischia di sprofondare in un baratro senza ritorno, e senza speranza, se non saprà ritrovarsi all'interno di comportamenti che si regolano, si misurano e si confrontano con la comune Legge per chi non crede naturale e per chi crede data da Dio. Una Legge che stata millenariamente condivisa… Legge o meglio leggi sulle quali si fondarono le Nazioni Unite. Leggi che ci dovrebbero dare i confini naturali alle nostre relazioni, per la pace dei popoli e l'incontro tra le diversità delle culture. Tutto questo è vero? Sono ancora oggi i Dieci Comandamenti la strada della convivenza tra i popoli ?… Sono: il Coraggio di Amare? - luca de mata

La valigia con lo spago

La valigia con lo spago e subito, d’istinto, pensi alle immagini dei milioni di emigranti: Italiani, Irlandesi, Polacchi, Spagnoli, Portoghesi che, all’inizio dell’800 e ancora fino agli anni ’50 del secolo scorso, si spostarono da un continente all’altro, con le loro valige legate, tenute sulle spalle, in fuga dalla miseria. Donne, uomini, adolescenti spesso analfabeti che, con caparbietà, sacrifici, volontà sono stati mattoni reali che hanno contribuito alla costruzione della ricchezza dell’Occidente. Masse.
Milioni di individui oggi integrati, figlie e figli di quelle valige di cartone difficili da distinguere, ormai, da chi in quelle stesse terre era arrivato solo un secolo prima in fuga dalle miserie e dalle persecuzioni, quando non deportati con la forza.
Ed oggi?

La valigia con lo spago

La valigia con lo spago e subito, d’istinto, pensi alle immagini dei milioni di emigranti: Italiani, Irlandesi, Polacchi, Spagnoli, Portoghesi che, all’inizio dell’800 e ancora fino agli anni ’50 del secolo scorso, si spostarono da un continente all’altro, con le loro valige legate, tenute sulle spalle, in fuga dalla miseria. Donne, uomini, adolescenti spesso analfabeti che, con caparbietà, sacrifici, volontà sono stati mattoni reali che hanno contribuito alla costruzione della ricchezza dell’Occidente. Masse.
Milioni di individui oggi integrati, figlie e figli di quelle valige di cartone difficili da distinguere, ormai, da chi in quelle stesse terre era arrivato solo un secolo prima in fuga dalle miserie e dalle persecuzioni, quando non deportati con la forza.
Ed oggi?

luca de mata - Ci addormentiamo felici - domani sarà un altro giorno.

Ovunque si parla di crisi economica e non di crisi delle parole. Da sotto le porte, dalle finestre aperte senti suoni che vengono da televisori immensi multicasse_acustiche _effetto_cinema. Nelle strade incroci gente che non ascolta più il rumore delle persone, le frasi volano via, i gesti della passione, del dolore, della rabbia, della gioia, No! vedi solo bipedi che camminano chiusi in se stessi attaccati ad un telefono cellulare con le orecchie letteralmete tappate dalle cuffiette dei loro lettori musicali. Perchè questa crisi del parlare. Crisi che mi spaventa più di qualunque crisi economica. Forse con mezza carota, mezza patata riusciremo a salvarci, ma se non parliamo più, se non comunichiamo tra noi idee? chi siamo? No! lo sappiamo chi siamo. Basta acquistare un kilo di sale grosso contro la sfiga, una fesseria qualunque e la giornata è passata felici che domani sarà un altro giorno. Si è vero c'è la crisi, ma più forte e più insuperabile è quella del falso antiqualunquismo di massa, ossia il nulla, non più Persone tra Persone. luca de mata

luca de mata - Ci addormentiamo felici - domani sarà un altro giorno.

Ovunque si parla di crisi economica e non di crisi delle parole. Da sotto le porte, dalle finestre aperte senti suoni che vengono da televisori immensi multicasse_acustiche _effetto_cinema. Nelle strade incroci gente che non ascolta più il rumore delle persone, le frasi volano via, i gesti della passione, del dolore, della rabbia, della gioia, No! vedi solo bipedi che camminano chiusi in se stessi attaccati ad un telefono cellulare con le orecchie letteralmete tappate dalle cuffiette dei loro lettori musicali. Perchè questa crisi del parlare. Crisi che mi spaventa più di qualunque crisi economica. Forse con mezza carota, mezza patata riusciremo a salvarci, ma se non parliamo più, se non comunichiamo tra noi idee? chi siamo? No! lo sappiamo chi siamo. Basta acquistare un kilo di sale grosso contro la sfiga, una fesseria qualunque e la giornata è passata felici che domani sarà un altro giorno. Si è vero c'è la crisi, ma più forte e più insuperabile è quella del falso antiqualunquismo di massa, ossia il nulla, non più Persone tra Persone. luca de mata

Don Oreste Benzi - Mi chiedono: cosa ne pensi tu delle prostitute.

Don Oreste Benzi – Associazione Papa Giovanni XXIII - Italia
Mi chiedono: cosa ne pensi tu delle prostitute. Io rispondo: nessuna donna nasce prostituta, ma c’è sempre qualcuno che la fa diventare o qualche situazione che la induce. Voi che mi leggete: se avete delle figlie di 14, 15, 16 anni, e le guardate in volto nel fiore della giovinezza, potete mai pensare che quella vostra figlia è destinata a fare la prostituta. E voi direste “no!” con orrore. Se voi vedeste sulla strada una vostra bambina, che è stata rapita, costretta a vendere il suo corpo per riempire le tasche del criminale che la prende e la vedeste circuita da un cliente, voi cosa fareste? Non andreste a liberarla? Voi tacereste?
Diceva bene Martin Luther King: “io non ho paura della cattiveria dei malvagi. Io ho paura del silenzio degli onesti”.
La donna è sempre vittima, sempre.
Voi direte: ah, don Oreste, vengono qui da noi tutte liberamente, vengono a fare soldi.
No! non è vero! non è vero!
Noi ne abbiamo, dal ’90 ad oggi, liberate più di quattro mila.
Attualmente ne abbiamo 450 nelle nostre strutture, le conosciamo in fondo.
Se voi andate per la strade, le interrogate, vi dicono tutte che loro sono libere, sono lì per divertirsi, che i soldi li hanno, son tutti loro i soldi che hanno: tutte vi diranno così. Perché i loro criminali mandano degli italiani, dei collaboratori, i quali vanno e chiedono se è libera o se no. Se le ragazze dicono che sono sfruttate, vengono bastonate, perché questi collaboratori vanno a dire al magnaccia cosa hanno detto.
Questo è il loro lavoro!
La donna è sfruttata. Il primo criminale è il cliente!
Perché il primo criminale è il cliente?
Perché se non ci fosse lui che chiede di andare a sfogare se stesso con il corpo di un’altra donna e pagata, non ci sarebbe questo commercio spaventoso delle donne, la tratta di queste creature sofferenti.
Ma lo capite che roba?!
Ma il cliente va punito! Perché il male che viene fatto a queste creature che si sentono strumento della passione fisiologica dell’uomo non passerà mai più.
Quante ragazze noi le troviamo ferite per sempre.
Ma ricordatevi che chi tace sull’iniquità e sull’ingiustizia ne è colpevole

Don Oreste Benzi - Mi chiedono: cosa ne pensi tu delle prostitute.

Don Oreste Benzi – Associazione Papa Giovanni XXIII - Italia
Mi chiedono: cosa ne pensi tu delle prostitute. Io rispondo: nessuna donna nasce prostituta, ma c’è sempre qualcuno che la fa diventare o qualche situazione che la induce. Voi che mi leggete: se avete delle figlie di 14, 15, 16 anni, e le guardate in volto nel fiore della giovinezza, potete mai pensare che quella vostra figlia è destinata a fare la prostituta. E voi direste “no!” con orrore. Se voi vedeste sulla strada una vostra bambina, che è stata rapita, costretta a vendere il suo corpo per riempire le tasche del criminale che la prende e la vedeste circuita da un cliente, voi cosa fareste? Non andreste a liberarla? Voi tacereste?
Diceva bene Martin Luther King: “io non ho paura della cattiveria dei malvagi. Io ho paura del silenzio degli onesti”.
La donna è sempre vittima, sempre.
Voi direte: ah, don Oreste, vengono qui da noi tutte liberamente, vengono a fare soldi.
No! non è vero! non è vero!
Noi ne abbiamo, dal ’90 ad oggi, liberate più di quattro mila.
Attualmente ne abbiamo 450 nelle nostre strutture, le conosciamo in fondo.
Se voi andate per la strade, le interrogate, vi dicono tutte che loro sono libere, sono lì per divertirsi, che i soldi li hanno, son tutti loro i soldi che hanno: tutte vi diranno così. Perché i loro criminali mandano degli italiani, dei collaboratori, i quali vanno e chiedono se è libera o se no. Se le ragazze dicono che sono sfruttate, vengono bastonate, perché questi collaboratori vanno a dire al magnaccia cosa hanno detto.
Questo è il loro lavoro!
La donna è sfruttata. Il primo criminale è il cliente!
Perché il primo criminale è il cliente?
Perché se non ci fosse lui che chiede di andare a sfogare se stesso con il corpo di un’altra donna e pagata, non ci sarebbe questo commercio spaventoso delle donne, la tratta di queste creature sofferenti.
Ma lo capite che roba?!
Ma il cliente va punito! Perché il male che viene fatto a queste creature che si sentono strumento della passione fisiologica dell’uomo non passerà mai più.
Quante ragazze noi le troviamo ferite per sempre.
Ma ricordatevi che chi tace sull’iniquità e sull’ingiustizia ne è colpevole